Messaggio augurale agli studenti del vice presidente della CEI, mons. Savino, per l'inizio dell'anno scolastico
“La scuola come un cantiere dei sogni”“All’alba di questo nuovo anno scolastico desidero invitarvi a raccogliere insieme una parola che ci accompagni come luce discreta e come grembo accogliente, una parola semplice ed insieme infinita: Casa”.

Nel messaggio augurale agli studenti, Mons. Francesco Savino, Vescovo di Cassano All’Ionio e Vice Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, prende a riferimento la Casa “… perché mentre noi apriamo registri, zaini e libri, altri bambini ed altri ragazzi come voi, nati nella parte sbagliata del mondo, aprono le finestre su un cielo che crolla, imparano l’alfabeto delle sirene, delle bombe e conoscono, ahimè, la grammatica della paura. Per loro la casa non è rifugio ma rovina, non è un abbraccio ma è un esilio. Sotto il nostro stesso cielo, altri nostri fratelli e sorelle, stanno crescendo con la nostalgia di una dimora e non proveranno mai quella sensazione da “primo giorno di scuola”, che molti di voi stanno assaporando in questo momento”.
Mons. Savino, nel suo messaggio non dimentica chi fugge dalle guerre: “La nostra casa, la vostra casa, non può mai essere chiusa: essa rimane aperta verso i fratelli e le sorelle che fuggono dalla guerra, dalla fame, dalle ingiustizie, quelle stesse che ormai sono fuori dalle pagine dei libri di storia e sono davanti ai nostri occhi. In ogni volto che chiede ospitalità, Cristo stesso bussa alla porta e quindi la vera grandezza di una comunità si misura dalla capienza del suo cuore, dalla capacità di trasformare le paure in accoglienza e le differenze in ricchezza”.

Poi, si rivolge direttamente agli studenti: “Non fate della scuola un rifugio di pigrizia ma un cantiere di sogni, un focolare di umanità dove ci si incontra e ci si forma; rendetela tavola e laboratorio, chiamatevi e chiamate gli altri per nome, sentitevi riconosciuti con la vostra dignità e accompagnati nella vostra crescita. La vera sapienza non si riduce ad un cumulo di nozioni: è arte del costruire spazi, dell’abitare insieme, del trasformare i muri in porte e le distanze in dialogo”. Infine, una esortazione: “e quando, nelle giornate più difficili, vi sembrerà di essere lontani o smarriti, ricordate le parole del Salmo: “Abiterò nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita”. È promessa di fedeltà che nessuna bomba, nessuna violenza, nessuna ingiustizia potrà mai cancellare”.