Irma Scrugli: Carmelitana della Strada
Tropea, splendido borgo affacciato sulla costa calabrese del Tirreno, oggi meta turistica molto apprezzata, nel primo Novecento era un territorio segnato dalla povertà, aggravata dal terremoto del 1908 e dalle devastazioni delle due guerre mondiali. In questo contesto di grande disuguaglianza sociale tra nobili e poverissimi, il 4 settembre 1907 nasce Irma Scrugli, ottava di nove figli di Antonino Scrugli e Maria Greco, entrambi appartenenti a una famiglia aristocratica.
Sin dalla giovinezza, Irma si distingue nell’ambiente tropeano per la sua bellezza, versatilità, spiccato senso artistico, eleganza e sguardo luminoso. Ancora adolescente, percepisce la chiamata di Dio. Tuttavia, la realizzazione del suo sogno di vita consacrata incontra diverse difficoltà. Il suo direttore spirituale, in procinto di essere trasferito, la rassicura e le consiglia di affidarsi a Don Mottola, noto per la sua santità. L’incontro con Don Mottola, avvenuto quando Irma aveva ventitré anni, segnerà l’inizio di un’avventura spirituale che legherà le loro vite nel comune ideale dell’Oblazione.

Nel breve dialogo tra i due, Irma confida a Don Mottola il suo desiderio di diventare santa, dedicandosi alla preghiera e al sacrificio in un convento carmelitano. Don Mottola accoglie la sua decisione e, attraverso la direzione spirituale, la prepara per l’ingresso in convento. Irma sceglie la data di partenza, ma un’improvvisa malattia la costringe a rimandare. Durante la convalescenza, inizia a fare catechismo e a collaborare con Don Mottola nelle sue opere apostoliche tra i più poveri del paese.
Un giorno, durante una visita a una famiglia, Irma incontra un uomo indurito e sprezzante che rifiuta categoricamente il sacramento della confessione. Colpita dalla sua reazione, inizia a pregare intensamente per la sua conversione, che avverrà, rappresentando per Irma un segno che la sua missione è quella di continuare a operare nel mondo senza rinunciare alla sua chiamata a vivere da carmelitana. Don Mottola le indica una nuova strada : rimanere nel mondo per portare l’oro della la contemplazione sul fango della strada. Questa intuizione diventa per lei illuminante e il 25 dicembre 1933, Irma compie la sua prima Oblazione insieme ad altre due ragazze, iniziando così la sua vita di “carmelitana della strada”. Vivrà nel mondo, senza chiostro, né vita comune, né abito religioso, impegnata in occupazioni ordinarie, ma profondamente abitata da Dio nella sua cella interiore. La sua forte carica umana e spirituale la rende un punto di riferimento per il nascente gruppo, trasmettendo serenità ed entusiasmo. Irma diventa una sorella maggiore che guida con amore e passione.
Il Signore benedice la nuova opera con un fiorire di vocazioni: ogni anno si uniscono nuove ragazze che, attraverso l’Oblazione, consacrano completamente la loro vita a Dio, realizzando in modo discreto la parola evangelica del lievito e del sale che dà sapore alla pasta.
Le prove non mancano: tra tutte la più difficile è la malattia di Don Mottola che in maniera straordinaria invece di far fermare l’opera la vivifica e fa fiorire.
Nel 1963, il gruppo di Irma ottiene il primo riconoscimento ufficiale come Pia Unione, e il 25 dicembre 1968 viene elevato a Istituto Secolare di Diritto Diocesano. Il 22 gennaio 1975, l’Istituto riceve il riconoscimento della Chiesa universale come Istituto Secolare di Diritto Pontificio.
Accanto alle prime Oblate, Irma si reca nei tuguri di Tropea per cercare i più abbandonati, ritrovando in loro il volto di Cristo. Porta il sorriso di Gesù, consegnando viveri, curando piaghe e lenendo le sofferenze. Dall’assistenza a domicilio, nasce il desiderio di creare una casa per accogliere i poveri e gli ammalati. Si inizia l’accoglienza in due povere camerette di proprietà Scrugli, ma il bisogno di una casa più grande diventa urgente e grazie a un lascito di zia Adelina, viene acquistata una nuova casa, bella e grande, affacciata sul mare. L’otto dicembre 1936, i poveri, bambini, anziani, disabili, vengono accolti nella nuova “Casa della Carità” adorando il Cristo presente in loro. Don Mottola annota nel suo diario: “È Irma che ottiene i miracoli della Provvidenza; il padre presta il suo nome”. Gli inizi sono difficili: la povertà è grande e il lavoro delle Oblate è eroico. Don Mottola e Irma affidano le attività alla Provvidenza, mentre alcune Oblate, come Maria Locane, diventano mendicanti per amore.

Successivamente, vengono aperte diverse case: Parghelia (25 marzo 1938), Tropea Marina (1940), Limbadi (1946) e Vibo Valentia nei primi anni ’50. Da tutta la Calabria, arrivano richieste di collaborazione da vescovi e sacerdoti. Irma e le sue consorelle si fanno presenti a Nicastro per assistere i ragazzi in preparazione al ministero dell’accolitato, assumono la direzione di asili parrocchiali, diventando un punto di riferimento per la vita parrocchiale. Si recano nei luoghi più sperduti della provincia vibonese, dove regnano povertà, malattia e ignoranza. Promuovono settimane campestri e missioni popolari.
Negli anni ’50, Irma viene eletta consigliera dell’amministrazione comunale di Tropea, contribuendo così all’emancipazione femminile nella Tropea del suo tempo.
Nel 1964, le viene chiesto di occuparsi di un gruppo di ragazze in difficoltà a Roma. Irma e le sue consorelle accettano e partono, affrontando difficoltà di ogni genere. Dopo qualche anno acquistano una casa che diviene punto di riferimento per le ragazze universitarie calabresi che non hanno la possibilità di vivere in un pensionato. In seguito la casa ospiterà persone anziane.
Nel 1975 verrà affidato alle Oblate del sacro Cuore Il Santuario della Madonna del Carmelo di Monte Poro Irma accetta questo compito come un dono della Madonna!
Nel 1992 Irma consegna le sue dimissioni da sorella Maggiore senza mai rinunciare alla sua limpida e appassionata maternità. Negli ultimi anni, la malattia segnerà la sua vita, in particolare la vista si deteriora fino a diventare quasi cieca ma ella rimane serena e accettando la sofferenza come parte del suo cammino scrive “Tutto è Grazia”, termina la sua vita terrena il 22 settembre 1994, realizzando il desiderio di essere “grano d’incenso che dà gloria a Dio”, chicco di grano che, morendo, fruttifica e dà vita!
Il 22 dicembre 2014 il Vescovo di Mileto, Mons. Luigi Renzo. Ha aperto la Causa di Beatificazione e Canonizzazione della Serva di Dio.