Lo statunitense agostiniano Robert Francis Prevost è il nuovo Pontefice della Chiesa cattolica
“LA PACE SIA CON TUTTI VOI!” LE PRIME PAROLE DI PAPA LEONE XIV INDICANO LA DIREZIONEIeri sera l’ “extra omnes” alle 17:43, oggi alle 18:08 l’annuncio del nuovo Papa. Poco più di 24 ore con quattro scrutini. Una elezione avvenuta in tempo brevi come era successo anche nel 2005 con l’elezione, sempre al quarto scrutinio, di papa Benedetto XVI. Ad annunciare il nuovo pontefice della Chiesa Cattolica – il 267mo – il protodiacono, il card. Domenique Mamberti. “Annuntio vobis gaudium magnum: Habemus Papam!” (“Vi annuncio una grande gioia: abbiamo un Papa!”). E poi il nome Robert Prevost che ha scelto come nome pontificale Leone XIV. L’ultimo papa che aveva scelto il nome di Leone era stato, alla fine dell’800 Vincenzo Gioacchino Raffaele Luigi Pecci eletto pontefice, il 256º, il 20 febbraio 1878. Il papa della Rerum Novarum, la prima enciclica sociale.

Oggi, il quattordicesimo pontefice con questo nome. Robert Francis Prevost, nato il 14 settembre 1955 a Chicago è un religioso agostiniano, è stato vescovo di Chiclayo, in Perù. Due anni fa papa Francesco lo ha nominato Prefetto del Dicastero per i Vescovi e Presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina, conferendogli un ruolo cruciale nella selezione dei vescovi a livello globale. E’ la prima volta di un nordamericano sulla cattedra di Pietro. Ordinato sacerdote nel 1982, nel 1985 partì per la missione agostiniana in Perù, dove servì come cancelliere della Prelatura Territoriale di Chulucanas fino al 1986. Negli anni successivi rientrò negli Stati Uniti per ricoprire il ruolo di direttore delle missioni della Provincia agostiniana di Chicago. Successivamente è tornato in Perù, dove per dieci anni ha diretto il seminario di Trujillo. Torna a Chicago nel 1999 e viene eletto priore provinciale della provincia ”Mother of Good Counsel”. Nel 2001 è priore generale dell’Ordine Agostiniano. Incarico che ricopre fino al 2013. L’anno successivo rientra in Perù, dove Papa Francesco lo nomina prima amministratore apostolico e poi vescovo di Chiclayo. Dal 2023 è in Vaticano come Prefetto del Dicastero per i Vescovi.

Si è affacciato alla Loggia delle Benedizioni in mozzetta rossa e mantellina corta e ha subito salutato con “La pace sia con tutti voi!”. Primo segnale del messaggio che il nuovo pontefice vuole dare. Ha ricordato che questo è “il primo saluto del Cristo Risorto, il buon pastore che ha dato la vita per il gregge di Dio. Anch’io vorrei che questo saluto di pace entrasse nel vostro cuore, raggiungesse le vostre famiglie, a tutte le persone, ovunque siano, a tutti i popoli, a tutta la terra. La pace sia con voi! Questa è la pace del Cristo Risorto, una pace disarmata e una pace disarmante, umile e perseverante. Proviene da Dio, Dio che ci ama tutti incondizionatamente. Ancora conserviamo nei nostri orecchi quella voce debole ma sempre coraggiosa di Papa Francesco che benediva Roma! Il Papa che benediva Roma dava la sua benedizione al mondo, al mondo intero, quella mattina del giorno di Pasqua. Consentitemi di dar seguito a quella stessa benedizione: Dio ci vuole bene, Dio vi ama tutti, e il male non prevarrà! Siamo tutti nelle mani di Dio. Pertanto, senza paura, uniti mano nella mano con Dio e tra di noi andiamo avanti. Siamo discepoli di Cristo. Cristo ci precede. Il mondo ha bisogno della sua luce. L’umanità necessita di Lui come il ponte per essere raggiunta da Dio e dal suo amore. Aiutateci anche voi, poi gli uni gli altri a costruire ponti, con il dialogo, con l’incontro, unendoci tutti per essere un solo popolo sempre in pace. Grazie a Papa Francesco!”. Leone XIV ha quindi ringraziato “tutti i confratelli cardinali che hanno scelto me per essere Successore di Pietro e camminare insieme a voi, come Chiesa unita cercando sempre la pace, la giustizia, cercando sempre di lavorare come uomini e donne fedeli a Gesù Cristo, senza paura, per proclamare il Vangelo, per essere missionari”.

“Vogliamo essere una Chiesa sinodale – ha detto ancora nella sue prime parole scritte e lette al contrario degli ultimi pontefici che avevano salutato la folla in piazza San Pietro parlando a braccio -, una Chiesa che cammina, una Chiesa che cerca sempre la pace, che cerca sempre la carità, che cerca sempre di essere vicino specialmente a coloro che soffrono”.
Tanti i messaggi giunti e che stanno giungendo in queste otre a partire dalla Cei che esprime “sentimenti di commozione e gioia delle Chiese in Italia nell’accogliere la notizia” dell’elezione al soglio Pontificio di Leone XIV sottolineando “ l’impegno per costruire ponti di dialogo”.
“Insieme alle comunita’ ecclesiali eleviamo il canto di lode al Signore per il dono della Sua chiamata a essere ‘principio e fondamento visibile dell’unita’ nella fede e della comunione nella carita” (Messale Romano), messaggero di pace in un mondo lacerato e ferito. Accogliamo il Suo invito a ‘essere una Chiesa missionaria, una Chiesa che costruisce i ponti, il dialogo, sempre aperta a ricevere come questa piazza con le braccia aperte, tutti, tutti coloro che hanno bisogno della nostra carita’, la nostra presenza, il dialogo e l’amore'”, scrive la Cei “unita in modo speciale a Lei, a motivo del Suo ruolo del tutto unico di Vescovo di Roma e Primate d’Italia. Siamo grati – continua la nota della Cei – di poter esercitare la collegialita’ episcopale sotto la Sua guida paterna. Le comunita’ ecclesiali si rallegrano con noi stringendosi intorno a colui che custodisce l’unita’ nella carita’. Oggi la storia e soprattutto l’affetto di noi tutti si intrecciano per creare un nuovo rapporto, saldo e filiale, con Lei, Beatissimo Padre”.
Domani, ha detto il direttore della Sala Stampa vaticana, Matteo Bruni, il neo pontefice celebrerà la messa nella Cappella Sistina con i cardinali mentre domenica alle 12 la recita del Regina Coeli della Loggia centrale della basilica di San Pietro e lunedì 12 alle 10, l’udienza con tutti gli operatori dei media accreditati in questi giorni a seguire il passaggio di pontificato.