Presentate a Palazzo dei Bruzi le tappe cosentine della "Carovana aclista peace at work", in programma il 9 settembre. L'8 a Reggio Calabria, il 10 a Catanzaro.
La pace si costruisce col lavoroCOSENZA – Come si diventa operatori di pace? La domanda risuona come un refrain, nelle nostre coscienze. Un ritornello a tratti assillante, dopo 1.287 giorni di guerra in Ucraina e 694 giorni di terrore e morte a Gaza, seguiti all’attacco di Hamas a Israele. I governi, vicini e lontani, provano a fare la loro parte. Le organizzazioni umanitarie, da tempo, da sempre, fanno la loro: e non è poca. Venerdì scorso, l’appello interreligioso per la pace, lanciato dalle comunità ebraiche, cristiane e musulmane di tutta Italia. Obiettivo: “Favorire qualsiasi iniziativa di incontro per arginare l’odio, salvaguardare la convivenza, purificare il linguaggio e tessere la pace. Responsabilità di singoli e di soggetti collettivi!”. Piccoli e grandi.

Questa mattina, da Palazzo dei Bruzi, sede del Comune di Cosenza, un altro segnale va a congiungersi alla massa critica dell’impegno degli uomini di buona volontà. Nella sala consiliare, le ACLI provinciali hanno lanciato la Carovana aclista peace at work, “perché – ha spiegato la presidente Maria Donato – la pace parte dal lavoro, si costruisce dal basso, non è un problema solo politico, ma culturale. Nel momento storico che stiamo vivendo – ha proseguito – è necessario sensibilizzare la comunità civile affinché tutti diveniamo operatori di pace nel concreto quotidiano”. Ecco come nasce la Carovana aclista peace at work: “L’iniziativa è promossa dalle Acli nazionali col patrocinio dell’Ufficio Nazionale problemi sociali e lavoro della CEI, Rete Pace e Disarmo, Fondazione PerugiAssisi, e vuole presentare piccole realtà lavorative con forte valenza sociale”, ha detto l’ avvocatessa che da meno di un anno guida L’Associazione Cattolica Lavoratori Italiani della provincia di Cosenza.

E in provincia di Cosenza, nella mattinata del 9 settembre, la “Carovana” – partita dalla Sicilia con arrivo in Lombardia – arriverà a Belvedere Marittimo per incontrare i ragazzi della comunità socio-educativa “Lo scoiattolo”, avviati all’attività lavorativa per affrancarsi dal disagio sociale, presso il ristorante “Saper e sapori” alla presenza del vescovo di San Marco Argentano-Scalea, Stefano Rega.
Nel pomeriggio, a Santa Domenica Talao altra tappa cosentina nella sartoria sociale “Mettiamoci un punto”. La sartoria è nata da un’idea del coordinamento Donne Acli Calabria, con la collaborazione di Acli Colf nazionale e Fai Acli regionale: in essa, si accolgono donne vittime di violenza domestica, organizzando percorsi di formazione al lavoro che sfociano nella realizzazione di manufatti sartoriali, il cui ricavato è devoluto in loro favore.
Alla conferenza stampa moderata dal giornalista Filippo Salatino è intervenuto anche il direttore dell’Ufficio Lavoro e Problemi sociali dell’arcidiocesi di Cosenza-Bisignano: “L’economia – ha affermato don Francesco Bilotto – va sostenuta col lavoro e con una ricaduta sociale, non con la guerra”.

Emblematica la sede scelta dalle Acli di Cosenza per presentare il tour che parla di pace e di lavoro: “La pace – le parole nel saluto della “padrona di casa”, la vicesindaco Maria Locanto – va costruita ogni giorno. Una pace disarmata e disarmante, secondo l’insegnamento di Papa Leone e della Chiesa”.
Le tappe “cosentine” della Carovana aclista per la pace, saranno precedute in Calabria dalla tappa programmata a Reggio (dove si terrà una tavola rotonda) per l’8 settembre, e seguite da quella fissata a Catanzaro per il giorno dopo, 10 settembre.
Saranno presenti Pierangelo Milesi, vice presidente nazionale delle Acli; Mariangela Perito, responsabile nazionale del Coordinamento donne Acli; Giamaica Puntillo, presidente nazionale Acli Colf.
Intanto, numerosi gli (e soprattutto “le”) esponenti di associazioni, organizzazioni ed organismi che questa mattina hanno preso parte alla conferenza stampa a Palazzo dei Brusi. Perché si, la pace passa dal cuore di ogni persona.