Home » La lunga e nobile storia delle Suore Riparatrici del Sacro Cuore

Festa a Sant'Andrea Jonio (Cz) per il 150esimo della fondazione della Congregazione

La lunga e nobile storia delle Suore Riparatrici del Sacro Cuore

A Sant’Andrea Jonio, nel cortile dell’Istituto delle Suore Riparatrici del Sacro Cuore, il 17 settembre 2025 è stato festeggiato il 150° anniversario della loro fondazione, celebrante l’Arcivescovo di Catanzaro Squillace Claudio Maniago, tra una folta presenza di pubblico.

Un momento della celebrazione con l’arcivescovo Claudio Maniago, nel cortile dell’Istituto delle Suore Riparatrici a Sant’Andrea Jonio (CZ).

Nel paese tutti ricordano di avere frequentato l’asilo infantile gratuitamente e per diversi anni: nessuno ricorda di essere stato punito o malmenato. 

La loro sede in Sant’Andrea era stata palazzo dei Baroni Scoppa. Successivamente, la Baronessa Enrichetta Scoppa lo donò alle Suore, delle quali lei stessa faceva parte come suora professa e superiora dell’Istituto in Sant’Andrea. Come tale, lei aveva preso il nome di Madre Saveria in ricordo di sua madre, Saveria Greco. 

La baronessa Enrichetta Scoppa.

Prima ancora, il palazzo era stato Grangia della Certosa di Serra San Bruno, come le altre grange certosine che amministravano il loro vasto feudo che si stendeva da Squillace a Stilo, come quelle di Montauro, Gagliato e Stilo.

La Congregazione delle Suore Riparatrici del Sacro Cuore fu fondata dalla Baronessa Isabella De Rosis di Rossano e costituisce un esempio straordinario di due nobildonne ricche che hanno impegnato la vita e le loro risorse per andare incontro ai bisogni del popolo. Le famiglie De Rosis e Lucifero, – quest’ultima imparentata con gli Scoppa – avevano avuto alcuni matrimoni tra di loro. 

La decisione delle due nobildonne costituisce un esempio raro di donne che abbandonarono per libera scelta il mondo feudale e si consacrarono al benessere degli altri.