L'attesa per l'elezione del 267esimo successore del Principe degli apostoli
La Chiesa ha bisogno di Te e ti aspetta, Pietro!“L’elezione del nuovo Papa non è un semplice avvicendarsi di persone, ma è sempre l’apostolo Pietro che ritorna”. Lo ha ricordato il card. Giovanni Battista Re, decano del Collegio cardinalizio, nell’omelia della messa “pro eligendo Romano Pontifice”, da lui presieduta stamattina nella basilica di San Pietro e concelebrata dai 133 cardinali elettori. “Ogni Papa continua a incarnare Pietro e la sua missione e così rappresenta Cristo in terra; egli è la roccia su cui è edificata la Chiesa”, ha aggiunto il porporato.

E in questo tempo di silenziosa preghiera e attesa per l’inizio del Conclave, insieme al beato Francesco Mottola vogliamo elevare la supplica allo Spirito Santo e ripetere: la Chiesa ha bisogno di te, Pietro.
Uno dei 133 cardinali elettori sarà il nuovo successore dell’apostolo Pietro. E noi lo attendiamo trepidanti perché proprio a Lui il Signore Gesù ha partecipato il suo potere di insegnare, la sua autorità di pascere, la sua potenza di santificare: “A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli”. Nessun altro uomo ha ricevuto una missione e un potere simili.

Pietro è l’apostolo del primo passo, ha la precedenza su tutti gli altri, è Lui che detiene il potere esemplare nella Chiesa. Potere, autorità, potenza necessari per servire, per abbassarsi all’ultimo posto, per annullarsi nel martirio pur di glorificare Gesù e il suo Evangelo, per assicurare che Gesù sia primo (e unico) Capo nella Chiesa, primo tra i Re e i principi del mondo, primo nei nostri cuori.
Il primato di Pietro trascende la persona di chi verrà eletto e si perpetua nel ministero del Papa che guida la Chiesa lungo la storia.
Il Beato Mottola è stato un figlio fedele della Chiesa e amava il Papa con grande venerazione e intensità. Come sono eloquenti le sue parole: “Sono stato a San Pietro e ho posto la mia testa sotto il piede della statua di S. Pietro, simbolo e segno di fedeltà e sudditanza alla Chiesa. Perché Ubi Petrus, ibi ecclesia”.
Al di là dei nomi che in queste ore sono circolati, al di là degli schieramenti che secondo le logiche umane spesso etichettano i cardinali elettori, al di là delle simpatie che sembrano fotocopiare il tifo calcistico, ciò che conta è avere PIETRO, è riconoscere e accogliere in quell’uomo vestito di bianco e che si affaccerà dalla loggia centrale della basilica vaticana, il “signum unitatis” e il “vinculum caritatis”, per la chiesa e per il mondo intero.
Beato te Pietro, perché Gesù si servirà sempre di te per edificare la sua chiesa, la chiesa di cui Lui stesso è l’architetto e il costruttore.
La Chiesa ha bisogno di Te, Pietro e ti aspetta! Già ti ama!