Meeting a Bonifati (CS) nel nome di Dossetti e La Pira
La Calabria verso un nuovo umanesimo integraleLa parola che meglio sintetizza la due giorni dei lavori del meeting, “La Calabria, crocevia del Mediterraneo verso un nuovo umanesimo integrale”, è stata: noi. L’evento, si è tenuto a Bonifati, nel Tirreno cosentino. Qui, in questo lembo di Calabria dal 1983, vivono sette suore e due frati della comunità della Piccola famiglia dell’Annunziata, voluta da don Giuseppe Dossetti, un uomo che dopo una carriera politica elevata decise di affidare la sua anima alla fede fondando quest’ordine.

La kermesse, è stata organizzata dall’Ufficio per la Pastorale Sociale del Lavoro e della Custodia del Creato della Diocesi di San Marco Argentano – dall’Università della Calabria, Dipartimento di Scienze Aziendali e Giuridiche, dall’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria e dall’Università degli Studi di Catanzaro Magna Graecia, con il patrocinio della Conferenza Episcopale Calabra. Quello che è spiccato subito agli occhi degli osservatori esterni è stato il popolo di oltre 100 giovani, che hanno voluto coinvolgersi in prima persona, toccando con mano i meccanismi democratici, alla luce dell’opera profetica di don Giuseppe Dossetti, Padre Costituente e stretto collaboratore del Cardinale di Bologna, Giacomo Lercaro. L’eredità dei suoi scritti – ha spiegato don Guido Quintieri, direttore dell’ufficio della pastorale sociale della diocesi di San Marco -, ha favorito l’ideazione di un progetto di studio e di ricerca che ha visto coinvolti gli atenei calabresi e la strutturazione di una Summer School. Da sfondo durante la due giorni, gli articoli 3 e 11 della nostra Carta Costituzionale, oltre che gli iscritti di Padre Dossetti, oggi più che mai, attuali per la nostra società.Calabria. “La sfida della fraternità per una riforma della politica”.
Con tre università della Calabria, è stato il filo conduttore dell’atteso intervento di padre Francesco Occhetta, Segretario Generale presso la Fondazione Pontificia “Fratelli Tutti”. “Viviamo in un’epoca che il dizionario Collins nel 2022 ha definito di “permacrisi”, un “periodo esteso di instabilità e insicurezza”. Tra pandemie, crisi economiche – ha evidenziato -, e conflitti internazionali; dalla guerra tra Russia e Ucraina, a quella tra Israele e Palestina alle guerre in Africa, le democrazie sono in arretramento, e il rischio di scontri di civiltà e guerre di religione è sempre più concreto. In questo scenario – ha rimarcato -, la cultura della fraternità emerge non come una forma di buonismo o ingenuità, ma come una scelta consapevole e necessaria per arginare la violenza, le vendette sociali e per rinnovare la vita democratica”.

Dal canto suo, nel corso della seconda sessione, Leonardo Becchetti, esperto di economia sociale, ha lanciato un messaggio ambizioso per essere generativi e lavorare per il bene comune. “La sfida di oggi – ha affermato Becchetti -, è quella della sostenibilità e del ben-vivere nella transizione ecologica e digitale. Lottando contro tutte le forme di povertà.Nell’era dell’intelligenza artificiale e della comunicazione social la comunità globale sembra soffrire sempre di più di povertà da intelligenza relazionale, con la logica del conflitto che rischia di prevalere su quella della cooperazione distruggendo valore economico e sociale.
Per questo – ha proseguito -, pensiamo ci sia sempre più bisogno di fare ricerca e di riflettere assieme per allargare orizzonti e visioni dell’economia fondate su visioni di persona, impresa capaci di generatività, impatto sociale ed ambientale e maggiore ricchezza di senso del vivere. E quindi di un paradigma economico sempre più in grado di cogliere le interdipendenze tra i fenomeni e di economisti sempre più consapevoli dell’importanza della terza missione e del loro ruolo sociale”. I giovani alla fine dei lavori, hanno fornito un documento al fine di suscitare e aprire processi e promuovere la missione della restanza. Se per i giovani da un lato c’è il desiderio di andare altrove, quello si sono prefissi a creare nuove istanze e nuovi orizzonti, nuove idee di sviluppo per la Calabria partendo appunto dalle Università, restando in maniera attiva e propositiva. Le sessioni, sono state coordinatie da Giorgio Marcello, ricercatore universitario di politica presso l’Università degli Studi della Calabria, Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali. I lavori sono stati introdotti dal Vescovo di San Marco – Scalea, Mons. Stefano Rega. Le conclusioni sono affidate a Mons. Giuseppe Alberti, delegato della Conferenza Episcopale Calabra per i problemi sociali e del lavoro, Vescovo di Oppido Mamertina – Palmi. I due presuli, hanno invitato tutti ad occupare gli spazi e ad essere capaci di passare dall’io al noi generativo. In questo lembo di Calabria, aleggiava anche un’altra figura che definirei il folle di Dio: Giorgio La Pira, che Dossetti lo definiva “il più grande realista di tutti. Visionario perché capace di indicare il sentiero. Realista perché capace di leggere in profondità i segni dei tempi”.
(*) Presidente Associazione Giorgio La Pira – Cassano Jonio (CS)