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Diventano un libro gli interventi sulla spiritualità del Beato di Tropea, a partire dal Convegno del 2022

“Dalla parte degli ultimi. La scelta di vita di don Francesco Mottola”

Dalla parte degli ultimi. La scelta di vita di don Francesco Mottola è il titolo del convegno che la “Fondazione don Francesco Mottola”, diretta da Paolo Martino, ha organizzato a Tropea nella giornata del 29 giugno 2022, a quasi un anno dalla celebrazione del rito della beatificazione del sacerdote tropeano don Francesco Mottola (1901-1969). Al convegno, presieduto da Antonella Marincola, parteciparono come relatori Simona Cecilia Farcas, padre Domenico Marafioti S.J., Paolo Martino, Rocco Pititto e Don Pasquale Russo. Sono tante voci diverse messe insieme per dare forma al profilo umano e spirituale di un sacerdote come don Francesco Mottola, espressione illustre della comunità cristiana di Tropea, diventato un modello di santità e, infine, proclamato beato dalla Chiesa. La riproposta oggi del suo profilo deve essere per tutti noi, suoi compagni di viaggio, un invito a riprendere la lezione di cristianesimo incarnata nella sua esistenza come impegno di vita e come viatico per i nostri giorni. Don Mottola parla ancora e le sue parole sono ancora più attuali che mai, quando maggiore è il disincanto nello scarto tra grandi attese e risultati conseguiti. Scopo del Convegno era di presentare nella sua ricchezza la figura di un uomo di Dio che ha incarnato nelle profondità della sua anima la tradizione di santità della nostra Chiesa. 

Memoria del passato e passione del futuro sono state le coordinate del Convegno alle quali si è fatto ricorso per disegnare i tratti di una personalità magnifica della nostra terra. Don Mottola ha interpretato al livello più alto la pratica di amore di Dio e di amore dell’uomo, diffusa tra la nostra gente, pur nella condizione di una esistenza grama e difficile, vissuta “al limite” tra privazioni, sofferenze e morte nell’anima. È una tradizione di santità, che don Mottola ha voluto fare sua, fin dai suoi anni giovanili, e l’ha riproposta a ciascuno di noi con l’esempio di una esistenza donata a Dio e agli uomini, amando tutti e soffrendo con gli ultimi della terra, accompagnando il suo Signore sul Golgota e diventando per tutti testimone di Gesù Cristo. Camminando sulle strade dei nostri paesi, di fronte ai mali più gravi dell’esistenza, egli non si è girato dall’altra parte, ma ha voluto condividere il malessere e il disagio di tutti e di ciascuno, portando su di sé il peso dei malesseri e delle sofferenze di tutti, come vittima sacrificale ad imitazione del Signore Gesù. Come il Samaritano della parabola lucana, egli si è fermato accanto all’uomo, lasciato morente sul ciglio della strada, si è fatto incontro a lui, gli prestato le sue cure e ne ha curato le ferite. Nell’ abbraccio, gli ha restituito la vita e la dignità di figlio di Dio, aprendogli la porta della sua misericordia.

Sono queste le tracce più significative riscoperte da una lettura dell’esistenza di don Mottola. Esse costituiscono come il tessuto che tiene insieme le diverse parti del volume Dalla parte degli ultimi. La scelta di vita di don Francesco Mottola (La Valle del tempo, Napoli 2024, pp. 192, € 15), curato da Vittoria Saccà e da don Pasquale Russo. Il volume contiene alcuni degli interventi presentati al Convegno, insieme ad altri interventi di convegni successivi, tutti incentrati sulla figura e sulla lezione di cristianesimo del sacerdote tropeano. Con la pubblicazione di questi interventi, preparati in tempi ed esigenze diversi, i curatori si sono proposti di mettere insieme tutti questi materiali per consentire una riflessione più ampia e più approfondita sul sacerdote di Tropea, “un santo della porta accanto”, proclamato beato da Papa Francesco il 10 di ottobre del 2021. La memoria della sua vita non può rimanere chiusa nei gruppi ristretti dei pochi, quasi a sequestrarne una eredità che appartiene a tutti noi. La figura di don Mottola, restituita alla sua comunità, della quale è stata una presenza significativa, deve diventare presenza viva di una chiesa in cammino verso il Regno, che si lascia dietro il passato per seguire il Risorto

Nelle pagine del testo, dopo la Presentazione di don Francesco Sicari e l’Introduzione dei curatori, Pasquale Russo descrive con passione e con dovizia di particolari la Tropea negli anni di don Francesco Mottola povertà materiale, degrado umano e istanze religiose. Quello vissuto da don Mottola, – sottolinea Russo -, è stato un tempo caratterizzato da una condizione di grande miseria materiale e morale per gran parte della popolazione di Tropea, una condizione così degradata che non poteva lasciare indifferente un uomo di Dio, in cammino verso la santità. A questa relazione, seguono quelle di Paolo Martino (Solidarietà, misericordia e carità nel lessico di don Mottola), di Pasqualino Pandullo (Don Francesco Mottola: un Beato di Calabria) e di Giuseppe Florio (Tra antiche e nuove povertà: un cammino di Chiesa con don Francesco Mottola). Sono tre relazioni nelle quali vengono sottolineati aspetti del messaggio del sacerdote tropeano, dalle parole di misericordia e di compassione che costituiscono la trama della sua scelta di vita, dei suoi discorsi e del suo insegnamento, al suo essere radicato, quasi “abbarbicato”, alla terra di Calabria e, infine, alla necessità di “uscire dall’accampamento” andando incontro a Lui e “portando il suo obbrobrio” (Eb 13,13) come segno di identità. Gli altri interventi sono stati quelli di Rocco Pititto (Farsi prossimo. Rileggere la parabola del buon Samaritano alla scuola di don Mottola), di Domenico Marafioti (Don Mottola: una santità per tutti) e di Luciano Meligrana (Lo sguardo di don Mottola sul mondo creato). Da questi ultimi interventi prende forma come conseguenza più immediata la proposta di santità, che don Mottola rivolge ai suoi figli spirituali e a ciascuno di noi. In Appendice una testimonianza di Giuseppe De Bella (Si è lasciato uccidere), un allievo carissimo di don Mottola, che, a un anno della scomparsa dell’amico sacerdote, lo ricorda con affetto e con amore.

Ciascuno degli interventi pubblicati restituisce dei segmenti importanti della santità di un sacerdote che ha camminato accanto a noi e ha scelto di vivere “dalla parte degli ultimi” seguendo il suo Signore e Maestro. Nella figura di questo figlio eletto della Chiesa di Tropea rifulge la santità di un sacerdote, che si è nutrito della santità della sua comunità. È la stessa santità, che ha fatto propria nel grado più alto e ha voluto restituirla a noi in dono con la testimonianza di una esistenza “donata” a tutti e ricca di opere. Riprendere la sua eredità e rinnovarla è il compito di chi, suggestionato dalla sua scelta a servizio degli uomini più poveri, intende riscoprire la sua lezione di solidarietà e di carità cristiana mettendosi a servizio degli altri nel contesto di una società, diversa da quella conosciuta da don Mottola, ma non meno compromessa da altre povertà e, ancora, più disgregata che mai. Molto resta da fare per far conoscere la figura magnifica di don Francesco Mottola e la sua opera. Più difficile è raccogliere la sua eredità come stimolo per costruire una società più attenta ai bisogni e alle attese degli uomini e capace di essere più credibile.

Dalla parte degli ultimi. La scelta di vita di don Francesco Mottola è un piccolo dono, un aiuto per riflettere su di noi e sull’eredità di santità, che si è resa visibile e data a noi nella figura di don Mottola. È una eredità che ci riguarda di persona, è una sfida alla quale nessuno di noi può sottrarsi.