Col sorriso sul volto e i ragazzi nel cuore

All’indomani dei funerali di Papa Francesco, nella domenica del Giubileo degli adolescenti, scopro questa foto. Ritrae il Pontefice mentre accoglie in un abbraccio il sorriso emozionato di Sara Barbuto. C’è una traiettoria di sguardi, fra loro, che rimanda ai cuori: i loro e i nostri.

Sara, che è stata Sorella Maggiore delle Oblate di don Mottola, è tornata alla casa del Padre da cinque anni; Papa Francesco, che ha proclamato beato don Mottola, da una settimana.

Qualcosa mi dice che, in quell’incontro, parlassero anche di bambini. I bambini per i quali Papa Bergoglio s’è inventato una Giornata Mondiale. I bambini ai quali Sara regalava sorrisi e cantava canzoni.

Ne sono sicuro: parlavano anche di ragazzi. Quelli che Sara chiamava “speciali” nella Casa di riabilitazione di Vibo, o quelle che seguiva nella Casa della Marina di Tropea; o, ancora, quelli che formava tra un gioco e una pizza e nei mille raduni di Azione Cattolica. Quegli adolescenti che Papa Francesco oggi avrebbe abbracciato nel loro Giubileo ed ai quali ha dato un santo.

Non si sono più, Papa Francesco e Sara. Ma è come se ci sono. Anzitutto perché sono in Cielo. E poi, perché quel sorriso continua. Non solo nella foto. E non solo oggi.