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Aperto da mons. Francesco Savino a Gioia Tauro il Corso di formazione della diocesi di Oppido-Palmi

Il politico, l’uomo dell’ora giusta

Monsignor Francesco Savino, vescovo di Cassano allo Jonio e vicepresidente della CEI, è intervenuto ieri sera presso la Casa del Laicato “Mons. Luciano Bux” di Gioia Tauro per aprire il nuovo percorso di formazione all’impegno sociale e politico della diocesi di Oppido Mamertina–Palmi, promosso dall’Osservatorio Pastorale socio-religioso, guidato da don Pino Demasi.

Primo incontro del Corso di formazione alla politica presso la Casa del laicato di Gioia Tauro.

L’iniziativa nasce con l’obiettivo di offrire uno spazio di riflessione, confronto e crescita a quanti desiderano impegnarsi con responsabilità nella vita pubblica, alla luce dei valori evangelici e della Dottrina sociale della Chiesa.

Ad aprire il ciclo è stato proprio Mons. Savino, con un intervento dal titolo “La passione per la politica: il senso, le motivazioni e la dimensione interiore”. Un incontro intenso, che ha toccato corde spirituali e civili insieme, restituendo alla politica la sua dignità di vocazione e la sua radice evangelica.

«La politica — ha detto Mons. Savino — deve essere il tentativo di rispondere alla domanda: dov’è tuo fratello?».

Una frase che ha attraversato la serata come un filo rosso, riportando il discorso sul piano più profondo: quello del servizio all’uomo. La politica, nella visione cristiana, non è esercizio di potere o semplice amministrazione, ma forma alta di carità, come ricordava Pio XI. È il luogo in cui la fede diventa impegno, dove la Parola si fa carne e la compassione si traduce in struttura, legge, progetto.

Il Corso di formazione all’impegno sociale e politico è promosso dall’Osservatorio pastorale socio-religioso, guidato da don Pino Demasi.

Per Mons. Savino, la politica è una mistica incarnata: «È mistica — ha detto citando Charles Péguy — quando si lascia irrorare dallo Spirito e non si riduce a un’arte di dominio o di convenienza. È mistica quando si fa prossimità, quando assume su di sé le ferite del mondo, quando riconosce che ogni scelta, anche amministrativa, è in fondo una risposta alla domanda: che cosa ne hai fatto di tuo fratello?».

Nel suo intervento, il vescovo ha messo in guardia dal disincanto politico dei nostri tempi, segnati dal fatalismo e dal catastrofismo. «Non basta parlare di crisi economica o culturale — ha affermato — se non comprendiamo che la radice del disincanto e della sfiducia è una crisi spirituale. Recuperare la spiritualità della politica significa tornare a chiedersi: perché mi impegno? a chi serve ciò che faccio? quale visione di umanità voglio incarnare?».

Ha ricordato con gratitudine i grandi maestri del pensiero cristiano del Novecento — Giorgio La Pira, Giuseppe Dossetti, Aldo Moro, Don Tonino Bello — citando proprio quest’ultimo:

«Il politico deve essere l’uomo dell’ora giusta, dell’ora dopo e dell’ora prima».

Mons. Francesco Savino ha aperto il ciclo degli incontri del Corso di formazione alla politica della Diocesi di Oppido-Palmi.

Tre dimensioni che, ha spiegato, raccontano l’essenza del buon politico: l’ora giusta è quella dell’azione, della risposta immediata ai bisogni; l’ora dopo è quella della riflessione, della costruzione e della cura; l’ora prima è quella della preghiera, della visione, del discernimento. Il politico, insomma, deve essere colui che sa leggere il tempo e abitarlo con responsabilità, fede e speranza.

La vera politica, ha proseguito Mons. Savino, nasce quando l’uomo di fede si lascia toccare dalle ferite del mondo e cerca di tradurre la compassione in scelte concrete. È un servizio che, come dice Papa Francesco, può diventare anche esperienza martiriale, una forma di testimonianza radicale e totale del proprio credere.

Solo così — ha concluso — la politica può tornare ad essere una vocazione e non un mestiere, un atto d’amore verso Dio e verso l’uomo.

Come ricordava Giorgio La Pira: «La politica è il modo attraverso cui mi lego a Dio e cerco di incarnare la mia fede nelle cose concrete».

In un tempo di disillusione e sfiducia, il percorso di formazione promosso dalla diocesi vuole restituire ai credenti — e a tutti i cittadini di buona volontà — la passione per il bene comune e il coraggio di tornare a credere nella politica come arte nobile, come spazio di fraternità e come luogo in cui la spiritualità incontra la storia.

Perché davvero, come ha concluso Mons. Savino,

«La politica deve essere il tentativo di rispondere alla domanda: Dov’è tuo fratello?».