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Aperta nel centro storico di Cosenza, è gestita da 23 giovani con sindrome di down o autistici, su iniziativa dell'associazione "La terra di Piero"

Vuoi scoprire una trattoria speciale? Affavorì!

Appena entri, la prima cosa che senti è quella sensazione di essere a casa. Subito qualcuno ti saluta, ti invita a scegliere un posto. “Affavorì”, ti senti dire. È l’invito che si fa quando capiti alle tavolate tra amici. Uno sguardo intorno per notare qualche dettaglio: i tavoli con le tovaglie da “osteria”, quelle a quadretti; le sedie vecchio stile; le pareti colorate, dipinte dagli stessi volontari che hanno allestito il locale. Niente è ostentato. Ogni oggetto racconta la voglia di realizzare qualcosa che possa aiutare qualcuno.

“La trattoria delle persone” è il sotto titolo di Affavorì.

Se vuoi, ti fanno subito visitare anche le attrezzate cucine. Perché anche tu possa sentirti parte di questo progetto che coinvolge 23 giovani con sindrome di down e autismo. Che qui lavorano e che di questo ristorante sono soci. Finora una realtà così non esisteva, ma “La Terra di Piero”, l’associazione che ha già realizzato tanti piccoli miracoli di solidarietà in Calabria e in Africa, ha dimostrato che “si può fare”!

Nel menù del locale, i piatti della tradizione cosentina.

“E’ un grande orgoglio, crediamo, per la nostra città”, ci dice Sergio Crocco, che de “La Terra di Piero” è il principale animatore. “Esiste già altrove un posto così, per noi è una cosa molto utile per dare autonomia a ragazzi che hanno qualche difficoltà”. Quei ragazzi che vediamo affaccendati ai fornelli. “Hanno fatto un corso di tre anni per imparare a cucinare, a fare la pasta fresca”, dice Crocco. “Per loro è un percorso lavorativo ma non solo, hanno imparato a stare assieme, a confrontarsi”. E mentre qualcuno ti offre da bere, qualcun altro (come si vede attraverso i vetri della porta della cucina) prepara la pasta, mette lo zucchero sulle ciambelle dolci. Tutti al lavoro.

Si prepara la pasta fresca nella cucina della trattoria solidale.

“E’ finito il tempo di lamentarsi”, aggiunge Sergio Crocco. “Le denunce le facciamo tutti i giorni, ma poi devi darti da fare davvero per migliorare la qualità della vita delle persone. E si può fare, perché per fortuna abitiamo in un luogo con mille difficoltà ma dove la gente ha un grandissimo cuore e ti aiuta. E poi abbiamo avuto esempi come Padre Fedele Bisceglia, che ci ha insegnato ad andare avanti, ad insistere, per aiutare gli altri”. E’ così che è nata questa “trattoria delle persone”, sociale e inclusiva. Un’iniziativa che favorisce l’integrazione quotidiana. E che può rendere la nostra società davvero più civile.

Un gruppetto di giovani dello staff della trattoria “Affavorì”

“Abbiamo ancora tanti sogni. Intanto, per l’anno prossimo, vogliamo trovare una sede più grande, per coinvolgere più persone. E poi, – aggiunge Sergio Crocco – magari, riusciremo a fare un ristorante così anche in Africa… chi lo sa…”.

Un sorriso suggella la nostra chiacchierata. Intorno tanti occhi pieni di speranza. E tanti odori buoni che arrivano dalla cucina. Dove si preparano solo piatti della tradizione cosentina, con i prodotti forniti da aziende del territorio con cui sono state realizzate importanti sinergie: la pasta al forno, la pasta con patate “alla tiella”, “lagane” e ceci, broccoli e salsiccia. Soprattutto, si mangiano quelli che qui chiamano “i maccabuoni”, la pasta con in più un ingrediente segreto: il cuore di questi ragazzi. Adesso è ora anche di assaggiarli. Affavorì!