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Presentato a Brivadi di Ricadi (VV) il nuovo libro di don Pasquale Russo

Pietà popolare, paese dell’anima

Si intitola “Pietà popolare, paese dell’anima”, il nuovo libro di don Pasquale Russo, sacerdote della diocesi di Mileto – Nicotera – Tropea e illustre studioso calabrese. Il volume è stato presentato nel corso di una piacevole serata estiva, domenica 8 giugno, con un incontro molto partecipato e che si è svolto nella Chiesa parrocchiale di Brivadi, nel contesto della novena in preparazione alla festa di San Basilio, patrono della piccola frazione del comune di Ricadi, dove vive don Pasquale Russo.

Insieme all’autore del libro, erano presenti l’editore Mario Vallone, Mons. Giuseppe Fiorillo di Vibo Valentia e l’amministratore parrocchiale don Giuseppe Vallone.

Il libro affronta un argomento significativo per la vita della chiesa, ossia quello delle tradizioni religiose e della pietà popolare, un tema che è stato molto a cuore a Papa Francesco, che la riteneva, come ben sottolinea don Enzo Gabrieli, nella prefazione del testo “ una via di evangelizzazione per raggiungere i semplici e i piccoli e da essi cogliere quel sensus fidei che è dono e vibrazione dello Spirito nel popolo di Dio”.  

E al “senso del popolo di Dio” nella vita e nel cammino della Chiesa ha fatto riferimento nel suo intervento di saluto, don Giuseppe Vallone, affermando poi la necessità di evangelizzare la pietà popolare, perché “non si può vivere solo di esteriorità, in quanto la pietà popolare è vera solo se ci porta all’incontro col Signore”.

Don Pasquale Russo, don Giuseppe Fiorillo e l’editore, Mario Vallone

L’esperienza pastorale infatti presenta diversi pericoli di contaminazione con cui  la pietà popolare deve fare i conti. Ecco perché la Chiesa, con precisi interventi magisteriali, ha sempre ribadito l’impegno di incanalarla, purificarla e valorizzarla.  

L’autore del libro,  ne parla in modo dettagliato nei primi due capitoli, facendo riferimento in particolare al documento dei vescovi della Calabria contro la mafia. In effetti come ben ricorda Mons. Fiorillo, “il libro di don Pasquale è una miniera sia per i documenti citati che per le persone che ricorda in questo libro”. Fiorillo che per tanti anni è stato impegnato nell’associazione Libera di Vibo Valentia, sottolinea come “la mafia si inserisce dentro alle nostre strutture religiose e dentro le manifestazioni della pietà popolare, per cercare un consenso. Urge purificarsi da queste negatività per poter trasmettere il valore del patrimonio della pietà popolare alle nuove generazioni”.

Nel suo intervento conclusivo, don Pasquale Russo ha tenuto a precisare come la pietà popolare non significhi una cosa inferiore, retaggio di quel clericalismo che considerava il popolo in posizione subalterna. La rivalutazione che della pietà popolare ne farà San Paolo VI, si conferma sempre più importante nel percorso di evangelizzazione e chiara  consapevolezza che “la pietà popolare sia la presenza amorosa di Dio nell’uomo”, così affermato da don Giuseppe De Luca, geniale ed erudito sacerdote di origini lucane. 

Don Pasquale Russo è un pensatore che riflette sul passato della storia ecclesiale delle nostre piccole comunità e di questa chiesa locale in modo particolare,  ma con un  cuore che  sa aprirsi sia ad affrontare il presente con realismo ma, anche al futuro con la speranza della fede che nella  logica del Regno  non si vede e non fa rumore, ma fermenta dentro la pasta del mondo.

Don Pasquale invita a non scoraggiarsi, sapendo che siamo in cammino; come Mosè arrivato sul monte Nebo, potè soltanto intravedere la terra promessa, senza entrarvi, così, afferma, “ i pastori della Chiesa che è in Calabria e chiaramente il Vescovo Attilio Nostro, ancora oggi sanno che il cammino è lungo e che occorrono loro dei monti Nebo, dei momenti e dei luoghi in cui possano intravedere una Chiesa che corrisponde alla volontà del loro Signore” .