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Conclusione Anno Giubilare Mottoliano

L’anno giubilare sacerdotale mottoliano, che, apertosi a Tropea il 10 ottobre 2023 si è concluso nella stessa data, un anno dopo, è stato davvero intenso e ricco di grazia per tutta la Chiesa diocesana di Mileto – Nicotera – Tropea. La testimonianza di vita sacerdotale del Beato don Francesco Mottola, completamente donata a Dio e ai fratelli, è sentita da tutti i fedeli nella sua forza e bellezza attrattiva e pian piano sta diventando un dono bellissimo anche e soprattutto per i sacerdoti di questa chiesa locale che lo amano e lo venerano con grande devozione. In questo anno giubilare, su richiesta del Vescovo, la Penitenzieria Apostolica, per accrescere la pietà dei fedeli e la salvezza delle anime, ha voluto concedere anche l’indulgenza plenaria, alle consuete condizioni (Confessione, Comunione e preghiera secondo le intenzioni del Romano Pontefice), applicabile a modo di suffragio anche alle anime del Purgatorio, a tutti i fedeli che, davvero pentiti e spinti dalla carità, si sono recati in pellegrinaggio alla Concattedrale di Tropea e hanno partecipato devotamente alle celebrazioni giubilari trattenendosi  per congruo tempo in pia meditazione davanti alle spoglie del Beato Francesco. Ma anche gli anziani, gli infermi e tutti coloro che per grave causa non potevano uscire di casa, hanno potuto lucrare l’indulgenza plenaria, tenendo davanti a sé un’immagine del Beato Francesco, e unendosi spiritualmente alle celebrazioni giubilare offrendo a Dio misericordioso le proprie preghiere e le sofferenze e difficoltà della propria vita.  E sono stati davvero in tanti coloro che si sono recati in pellegrinaggio sulla tomba del Beato e hanno partecipato alle celebrazioni in suo onore, provenienti da tutta la Calabria, oltre i turisti che affollano la città del Beato, riconosciuta come la Perla del Tirreno. Per molti di essi, aver potuto ottenere il dono dell’indulgenza, nel corso del pellegrinaggio alla tomba di don Mottola,  è stata davvero una effusione di quella misericordia di Dio che, quando viene accolta, diventa un aiuto al proprio cammino di santità. Lo stesso cammino che hanno percorso, in senso spirituale, i sacerdoti diocesani, meditando alcuni dei testi più belli del nostro Beato. Ogni mese, è stata la parola sacerdotale di don Mottola a guidare e orientare gli incontri di fraternità nei cinque vicariati, aiutando così i sacerdoti, dal più giovane al più anziano, a ripensare alla bellezza del dono ricevuto, a riflettere sulle sfide della missione che la Chiesa affida a ciascuno di loro e a provare a riscrivere una regola di vita sacerdotale, per verificare sul volto e sul passo di Cristo, la loro esistenza di cristiani e di servi del Vangelo, così come ha fatto il Beato Francesco.

Ma don Mottola, nel segno della reliquia, si è voluto lui stesso farsi pellegrino di amore nelle 130 parrocchie della diocesi. E così come  aveva peregrinato nelle strade della Calabria, nel secolo scorso, per portare a tutti il fuoco della carità che aveva nel suo cuore, nel centenario della sua ordinazione, il Beato ha ripreso il suo cammino, per visitare l’umanità dei tempi moderni.  Come ha affermato Mons. Nostro “questo pellegrinaggio ha suscitato un grande risveglio nell’anima del popolo di Dio, che ha riconosciuto  in don Mottola, un dono della misericordia di Dio nel nostro territorio e uno stimolo ad una carità sempre più attiva e creativa di fronte alle sfide del nostro tempo”. Don Mottola è stato accolto con l’entusiasmo che i Santi suscitano nel cuore semplice e vero della nostra gente, quasi a conferma che la pastorale della santità è attrattiva anche in questo tempo di grande secolarizzazione. E così in ogni parrocchia, da quelle cittadine e più grandi, a quelle periferiche e con pochi fedeli, si sono organizzati momenti celebrativi, veglie, incontri di riflessione e momenti di fraternità, per lodare il Signore per  questo uomo di Dio che nella sua vita sacerdotale ha saputo diffondere non il suo, ma il buon profumo dell’amore, cioè di Cristo.

“Questa beatificazione conforta la stessa Chiesa, che è capace di portare la gioia del vangelo soltanto se è «madre di santi»”, così ebbe ad affermare il Cardinale Semeraro, nell’omelia del 10 ottobre 2021.  A questa chiesa di Mileto – Nicotera – Tropea il Beato Don Mottola consegna la missione di portare la gioia del vangelo, in questo difficile tempo della storia. Perché solo la gioia del vangelo è la risposta alle difficoltà della quotidianità. E questa gioia potremo attingerla solo se saremo capaci di non distogliere e far incrociare lo sguardo del nostro cuore e dei nostri occhi a quello di Cristo, appeso alla croce. A ricordarci, d’ora in avanti, questa strada sarà anche  la nuova scultura lignea di don Mottola, che nel corso della celebrazione eucaristica conclusiva dell’anno mottoliano, è stata scoperta e benedetta dal Vescovo Attilio Nostro, nella cappella della Concattedrale di Tropea,  ai piedi del Crocifisso nero e del sepolcro marmoreo, contenenti i resti mortali del Beato. Il nostro Beato è raffigurato in atteggiamento di preghiera, con gli abiti sacerdotali, mentre contempla e indica il Crocifisso, e sembra sospirare una delle sue più belle e intense preghiere: «Ho bisogno di te, Cristo Gesù…». La gioia e la commozione della famiglia oblata, presente nei suoi tre rami in cui è articolata (sacerdoti, oblate e oblati), unita a quella dei tanti fedeli che hanno gremito il Duomo normanno, ha suggellato un anno ricco di benedizioni e sicuramente portatore di frutti di santità e di bene.